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Verso una corretta gestione idrica nelle aree urbane e negli edifici, alcune riflessioni.

21 Maggio 2024

L’acqua è una risorsa vitale per il pianeta e per tutti gli esseri viventi, tuttavia, la sua disponibilità è sempre più minacciata da una serie di fattori, tra cui:

– Cambiamenti climatici: L’aumento delle temperature globali sta causando periodi di siccità più frequenti e intensi in molte regioni del mondo, riducendo la disponibilità di acqua dolce.

– Aumento della popolazione: L’aumento della popolazione mondiale sta aumentando la domanda di acqua per uso domestico, agricolo e industriale.

– Inquinamento: Lo scarico di acque reflue non trattate e di sostanze chimiche nell’ambiente sta contaminando le fonti d’acqua e rendendole inutilizzabili.

– La carenza idrica è già una realtà in molte parti del mondo. Secondo l’ONU, circa 2,3 miliardi di persone vivono in condizioni di stress idrico almeno un mese all’anno, e questo numero è destinato ad aumentare nei prossimi anni.

La gestione sostenibile dell’acqua è quindi fondamentale per garantire la sua disponibilità per le generazioni future.

Di seguito, alcune statistiche che evidenziano la gravità della situazione:

A livello globale:

– 4 miliardi di persone nel mondo soffrono di carenza idrica almeno un mese all’anno. (Rapporto ONU sullo Sviluppo delle Risorse Idriche 2021)

– Entro il 2030, si stima che due terzi della popolazione mondiale vivrà in condizioni di stress idrico. (World Resources Institute)

– L’agricoltura è responsabile del 70% del prelievo globale di acqua dolce. (FAO)

– Ogni giorno, 1 milione di persone non ha accesso ad acqua potabile. (UNICEF)

A livello nazionale e locale, la situazione è altrettanto preoccupante.

In Sicilia, la crisi idrica è già una realtà. A inizio 2024, l’isola ha già dovuto affrontare una grave siccità. Molte aziende agricole stanno vedendo svanire la speranza di anche un modesto raccolto di grano, e l’andamento pluviovetrico dei primi mesi del 2024 non lascia sperare bene per lo sviluppo delle coltivazioni arboree ed ortive. La dispersione idrica è un altro problema significativo per le aree urbane, con le province di Siracusa e Catania che registrano rispettivamente il 66% e il 61% di dispersione. Inoltre, la media di consumo di acqua per abitante al giorno è piuttosto alta: a Catania si toccano i 247 litri, a Enna 277, a Trapani 1992.

I dati sulla dispersione idrica e sul consumo pro capite sono preoccupanti e evidenziano la necessità di un intervento urgente. La tesaurizzazione dell’acqua diventa una strategia sempre più necessaria per mitigare la crisi idrica. È interessante notare come questa pratica, inizialmente adottata in Nord Europa (area che notoriamente non soffre di crisi idriche e di problemi di siccità) , stia guadagnando terreno anche nell’area mediterranea, dove la scarsità d’acqua è un problema  sempre più ricorrente e preoccupante. 

In generale si tratta di interventi tesi a due fondamentali obiettivi:

  • ridurre il consumo di acqua potabile, favorendo il ricorso ad acque non potabili (acque meteoriche o acque grigie adeguatamente trattate) per tutti gli usi che non richiedono acqua potabile.
  • limitare i problemi legati alla gestione urbana delle piogge, sempre più intense, riducendo l’impermeabilizzazione o aumentando la capacità di laminazione diffusa del territorio, per ridurre l’immissione delle acque bianche nella rete fognaria.

Sistemi per ridurre il consumo di acqua potabile:

Raccolta e riutilizzo delle acque piovane:

  • Tetti e superfici di raccolta: L’acqua piovana può essere convogliata e raccolta da tetti, terrazze, parcheggi, piazze e altre superfici impermeabili. Tali acque possono poi essere filtrate per rimuovere detriti e impurità ed immagazzinate in cisterne o serbatoi.  SI tratta di un tipo di soluzione semplice ed efficace che può essere implementata sia in edifici nuovi che esistenti. L’acqua stoccata può essere poi utilizzata per l’irrigazione, gli  dei WC, il lavaggio di pavimenti e/o superfici lavabili, e altri usi non potabili.
  • Recupero e riutilizzo delle acque grigie: le acque grigie provenienti da lavandini, docce e lavatrici possono essere raccolte separatamente dalle acque nere e trattate per rimuovere solidi sospesi, sostanze organiche e batteri. A tal fine si possono utilizzare impianti di fitodepurazione, che utilizzano gli elementi vegetali e il substrato su cui crescono per trattare le acque grigie, che possono essere poi riutilizzate per l’irrigazione. In alternativa possono essere utilizzati sistemi di accumulo, sedimentazione e filtrazione progressiva Si tratta di sistemi molto efficaci per ridurre il consumo di acqua potabile e il carico sugli impianti di depurazione comunali, che spesso faticano ad eseguire il loro compito a causa di una diluizione eccessiva degli elementi contaminanti nelle acque da depurare. Le acque trattate possono essere riutilizzate per l’irrigazione, gli scarichi dei WC e altri usi non potabili.

Sistemi di risparmio idrico:

  • Rubinetteria a basso flusso: Riduce il consumo di acqua nei lavandini e nelle docce.
  • Dispositivi di risparmio per WC: Riducono la quantità di acqua utilizzata per lo scarico.
  • Elettrodomestici efficienti: Lavatrici e lavastoviglie a basso consumo idrico.
  • Irrigazione efficiente: Sistemi di irrigazione a goccia con utilizzo di smart sensors o temporizzati per ottimizzare l’uso dell’acqua in giardino.
  • Progettazione di aree verdi con piante arido-resistenti

Sistemi per gestire le acque piovane:

  • Tetti verdi: in questo caso lo strato di vegetazione presente sui tetti può assorbire e trattenere le acque piovane di elevata intensità, riducendo il deflusso superficiale, consentendo alle acque in eccesso di defluire lentamente attraverso il substrato che fornisce supporto e nutrimento alle piante.
  • Pavimentazioni permeabili: si tratta di superfici realizzate con materiali porosi che consentono all’acqua piovana di infiltrarsi nel terreno sottostante ed essere indirizzate a vasche di raccolta; opportunamente dimensionate permettono alle acque meteoriche di ricaricare le falde acquifere, riducendo il rischio di alluvioni e inondazioni urbane.
  • Giardini pluviali: sono realizzati in aree verdi depresse, raccolgono e filtrano l’acqua piovana, riducendo il carico sugli impianti di drenaggio urbano. Devono essere progettati con l’utilizzo di piante specifiche, scelte per la loro capacità di assorbire e filtrare l’acqua da un lato e con ridotte necessità idriche durante i periodi siccitosi dall’altro.
  • Bacini di laminazione: aree di stoccaggio temporaneo: Trattengono l’acqua piovana durante gli eventi meteorici intensi, rilasciandola poi gradualmente per evitare allagamenti.

La sfida della gestione sostenibile dell’acqua è un imperativo che non possiamo più ignorare, date le crisi idriche, sempre più ricorrenti ed acuite da fenomeni meteorologici sempre più intensi ed estremi, dalla crescita demografica e dall’inquinamento. Ciò richiede un cambio di paradigma nel nostro modo di pensare e utilizzare questa risorsa preziosa: la tesaurizzazione, o raccolta e recupero delle acque piovane, insieme ad altre strategie come il riutilizzo delle acque grigie, l’adozione di sistemi di risparmio idrico e l’implementazione di infrastrutture verdi per la gestione delle acque piovane, rappresentano un ventaglio di soluzioni concrete e attuabili. Queste pratiche, integrate in una visione più ampia di gestione sostenibile del ciclo idrico urbano, possono contribuire a mitigare gli effetti della crisi idrica, rendendo le nostre città più resilienti e sostenibili.

Ma la tecnologia da sola non basta. È fondamentale promuovere un cambiamento culturale che ponga l’acqua al centro delle nostre preoccupazioni, incoraggiando un uso più responsabile e consapevole di questa risorsa. L’educazione e la sensibilizzazione dei cittadini, insieme a incentivi economici e politiche mirate, possono giocare un ruolo chiave in questa transizione. 

La Sicilia, con la sua particolare vulnerabilità alla scarsità d’acqua, può diventare un laboratorio di innovazione e sperimentazione di nuove soluzioni per la gestione sostenibile dell’acqua. Investire in infrastrutture idriche resilienti, promuovere l’agricoltura sostenibile e adottare pratiche di risparmio idrico a livello domestico e industriale sono passi fondamentali per garantire un futuro prospero e sostenibile per altre aree con problemi simili.

La strada verso un futuro idrico più sicuro è ancora lunga e complessa, ma con l’impegno congiunto di istituzioni, imprese e cittadini, possiamo costruire un futuro in cui l’acqua sia un bene accessibile, ben valorizzato e destinando l’acqua potabile ai soli usi in cui essa è necessaria ed indispensabile, garantendo così un futuro più sostenibile per le generazioni presenti e future.

Bibliografia

Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2021: il valore dell’acqua; sintesi: https://unesdoc.unesco.org/ark:/48223/pf0000375750_ita

Sitografia 

World Resources Institute:: https://www.unwater.org/about-un-water/members-and-partners/world-resources-institute-wri 

Osservatorio Siccità (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica):questo sito fornisce informazioni aggiornate sulla situazione della siccità in Italia, con dati, mappe e analisi dettagliate. https://droughtcentral.it/archivio-bollettini-italia/ 

Water Footprint Network: questa organizzazione internazionale promuove l’uso sostenibile dell’acqua attraverso la misurazione e la riduzione dell’impronta idrica di prodotti e servizi. https://www.waterfootprint.org

Autore Alberto Forte