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Verso il calcestruzzo a zero emissioni: una visione innovativa e sostenibile nell’industria del cemento

19 Aprile 2024

Il cemento è uno dei materiali da costruzione più utilizzati al mondo, fondamentale per lo sviluppo infrastrutturale moderno. Da edifici residenziali a grandi infrastrutture come ponti e dighe, il ruolo del cemento nell’industria delle costruzioni è insostituibile. 

Secondo il Global Cement Market Report 2022, la produzione globale di cemento nell’ultimo anno è stata di 4,37 miliardi di tonnellate, per un consumo di 4,27 miliardi di tonnellate (+6% rispetto all’anno precedente), da cui deriva una produzione di 14 miliardi di metri cubi di calcestruzzo. Un mercato che ha raggiunto i 329 miliardi di dollari nel 2021 e che si stima varrà 443 miliardi nel 2027, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 5,10% nel periodo 2022-2027. Un intero comparto che risulta, tuttavia, responsabile dal 5 all’8% delle emissioni globali di gas serra e del 4% di quelle di anidride carbonica.

In Italia, la produzione di cemento è stata di oltre 20 milioni di tonnellate nel 2021; sono 16 le aziende produttrici, associate ad Aitec e rendicontate nel terzo Rapporto Federbeton, che hanno operato sul territorio, con un numero di impianti che ammonta a 26 cementerie a ciclo completo e 14 centri di macinazione. Un perimetro che rappresenta l’86% della produzione nazionale di cemento nel 2021.L’impatto ambientale del comparto deriva principalmente dalla decarbonatazione del calcare e dall’uso intensivo di combustibili fossili necessari per raggiungere le alte temperature richieste nel processo di cottura del clinker, il componente principale del cemento tradizionale.

Le implicazioni di queste emissioni sono vastissime, influenzando non solo l’ambiente in termini di cambiamento climatico ma anche la salute pubblica e la biodiversità globale. Di fronte alla crescente pressione ambientale e alle esigenze di sostenibilità, l’industria del cemento si trova quindi a un bivio cruciale. Per raggiungere gli obiettivi di neutralità carbonica entro il 2050, come imposto dagli accordi internazionali e da trend di produzione, sono necessarie trasformazioni significative nei metodi di produzione e nelle scelte delle materie prime.

In risposta a queste sfide, la ricerca e le industrie principali hanno iniziato a implementare una serie di strategie innovative volte a ridurre l’impronta di carbonio del settore. 

  • Aumento dell’utilizzo di combustibili alternativi: L’industria del cemento in Italia ha recuperato oltre 1,7 milioni di tonnellate di materiali alternativi nel 2022, dimostrando un impegno crescente nel sostituire i combustibili fossili con alternative più sostenibili come biomasse e risorse rinnovabili​
  • Ricerca su materiali a basso contenuto di clinker: L’industria sta sviluppando cementi con minor contenuto di clinker mantenendo le caratteristiche qualitative desiderate. Questo riduce significativamente l’intensità di carbonio del cemento prodotto, contribuendo agli obiettivi di decarbonizzazione​.
  • Sistema di cattura e sequestro della CO2: Vi sono numerose iniziative per la cattura della CO2, con progetti che mirano a riutilizzare o stoccare il carbonio catturato durante la produzione del cemento. Tecnologie come il carbon-cured concrete si prevede che immagazzineranno circa 60 milioni di tonnellate di CO2 all’anno entro il 2050​.

Questi sforzi si inseriscono in un contesto più ampio nell’ambito di un’economia sempre più circolare, che comprende il riciclo di materiali da costruzione e l’utilizzo di scarti industriali come aggregati per la produzione di nuovo cemento. Le iniziative di decarbonizzazione sono supportate da un contesto normativo favorevole e dall’evoluzione dei prezzi del petrolio, che rendono economicamente vantaggiose le tecnologie basate sulla circolarità e il riciclo​.

Inoltre, la transizione verso un’industria del cemento a zero emissioni di carbonio richiede grandi investimenti in tecnologie innovative e nella modifica dei processi operativi, con il potenziale di ridurre significativamente le emissioni di CO2 nel lungo termine​. Questo percorso di transizione sottolinea l’importanza di una strategia integrata che combini miglioramenti operativi, innovazioni tecnologiche e sviluppo di materiali da costruzione più sostenibili.

Per accelerare la transizione verso un’industria del cemento più sostenibile e a emissioni zero, sono necessarie azioni decisive e coordinate su più fronti. Le proposte per un cambio di passo includono una serie di interventi strategici che possono sbloccare il potenziale di sostenibilità del settore.

  • Rafforzamento della Normativa e Semplificazione Burocratica

L’adozione del DL Semplificazioni/Governance è un passo positivo verso la semplificazione delle procedure autorizzative per l’uso di combustibili alternativi, come il CSS-Combustibile. È essenziale che queste normative siano applicate in modo uniforme su tutto il territorio nazionale per evitare disparità e confusioni che potrebbero rallentare l’adozione di pratiche più sostenibili. 

  • Promuovere la collaborazione tra il settore industriale e le istituzioni accademiche per accelerare la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative.

Queste iniziative, supportate da una normativa adeguata e da un impegno concreto da parte di tutti gli attori coinvolti, possono trasformare significativamente l’industria del cemento, rendendola un leader nella sostenibilità e nella riduzione delle emissioni di CO2. Continuare a spingere per l’innovazione, l’efficienza e l’accettazione delle nuove tecnologie sarà essenziale per raggiungere gli obiettivi di neutralità carbonica. Inoltre, mantenere un equilibrio tra crescita economica e protezione ambientale richiederà una continua evoluzione delle politiche, un investimento costante in tecnologie pulite e un impegno a lungo termine verso la promozione della ricerca e di pratiche di economia circolare.

Sitografia:

Autore Alberto Forte