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Criteri ESG: cosa sono, normativa, investimenti

28 Febbraio 2024

I criteri ESG costituiscono un valido strumento per valutare l’efficacia di un’azienda nei settori ambientale, sociale e di governance. Questi indicatori non si limitano a misurare il valore complessivo di un’impresa, ma svolgono un ruolo fondamentale nel promuoverne l’ascesa ad un più elevato livello di sostenibilità.

La stretta correlazione tra i criteri ESG e il concetto di sostenibilità, evidenzia l’impegno profuso dalle aziende, sia industriali che dei servizi, per proseguire in questa direzione. La valutazione, si estende oltre l’ambito ambientale, abbracciando una prospettiva analitica più ampia che include responsabilità sociale, governance e aspetti finanziari. L’interesse crescente nei confronti dei criteri ESG riflette l’importanza attribuita al tema della sostenibilità aziendale dalle imprese e prescindono dal volume di affari generato; focalizzandosi anche su aspetti e fattori costituenti, a tutto tondo, il quadro delle prestazioni complessive. Alle aziende, in quanto elementi chiave del tessuto socio-economico dei territori e delle nazioni, è richiesta un’attenzione particolare per comprendere appieno l’impatto che possono esercitare sul loro contesto circostante.”

Che cosa implica il termine ESG e quali sono i criteri che rientrano in questa categoria?

Cos’è implicito nell’acronimo ESG e quali sono i criteri che rientrano in questa categoria? L’acronimo ESG identifica i pilastri fondamentali di “Ambientale, Sociale, Governance”, considerando l’insieme di indicatori che quantificano l’impegno delle aziende in queste sfere. Si tratta di strumenti utilizzati per valutare imprese e organizzazioni mediante l’approccio tridimensionale che abbraccia gli aspetti ambientali, sociali e gestionali.

Nella sezione riguardante l’ambiente (“E”), si includono dati relativi alle emissioni di CO2, all’uso di energie rinnovabili, alla gestione delle risorse naturali come acqua e materie prime e all’impronta ambientale. Esempi, questi, che dimostrano come valutando specifici parametri si possa monitorare l’impatto ambientale generato da un’azienda, ovviamente in relazione alla natura specifica delle sue attività.

La sezione contrassegnata dalla “S” copre tutti gli aspetti legati alla responsabilità sociale d’impresa, comprendendo temi come il rispetto dei diritti umani, l’attenzione a salute e sicurezza dei lavoratori e al loro benessere. Concetti quali uguaglianza, rispetto e pari opportunità sono esempi di valori preminenti. Infine, la sezione “G” dedicata alla governance accoglie tutti gli aspetti connessi alla gestione e organizzazione aziendale.”

Tutte le aziende sono interessate dai criteri ESG?

Coinvolgimento delle imprese nei criteri ESG: è una realtà per tutte?
La sostenibilità, come valore, obiettivo e approccio, non conosce limiti né confini specifici di applicazione. Si adatta in modi diversi in base alla natura specifica di ogni entità aziendale. I criteri ESG riflettono le strategie aziendali adottate e i risultati ottenuti, assumendo un ruolo cruciale nel contesto degli investimenti, delle acquisizioni, delle fusioni e delle operazioni finanziarie. L’impegno delle aziende su questi aspetti ha un impatto significativo sul livello di rischio calcolato per un investimento, influenzando direttamente il reale valore di un’azienda. Nonostante al momento siano principalmente le grandi imprese a investire e adottare iniziative in questo ambito, i criteri ESG rappresentano un interesse per qualsiasi realtà imprenditoriale, indipendentemente dal settore di attività. Vengono stabiliti parametri e metriche di misurazione, dati vengono raccolti e informazioni oggettive sulle performance complessive di un’azienda vengono acquisite. Le dimensioni aziendali risultano relativamente meno rilevanti in questo contesto, poiché si prevede una crescente attenzione alla sostenibilità anche per le PMI in futuro.

Va notato, tuttavia, che al momento non esiste una normativa obbligatoria per la conformità ESG. Nonostante ciò, è cruciale che le aziende sviluppino precocemente una strategia ESG integrata nei propri processi aziendali. Si ipotizza anche che in futuro, in alcuni paesi, i criteri ESG possano diventare obbligatori, specialmente considerando la coerenza con i progetti di transizione verso un’economia circolare e la riduzione delle emissioni. È importante sottolineare che un primo passo è già stato compiuto, con le maggiori società europee obbligate a condividere informazioni non finanziarie, in conformità con la Direttiva sull’informativa non finanziaria (Direttiva 2014/95/UE, “NFRD”).


E nel settore edile?

Dalle considerazioni fin qui esposte, emerge con chiarezza che le tematiche incorporate nei criteri ESG rivestono particolare rilevanza per le imprese a vario titolo operanti nel settore dell’edilizia, frequentemente soggetto a critiche per i gravosi impatti ambientali che generalmente comporta. Negli ultimi anni, si è sottolineata l’importanza di un progresso urbano e edilizio più sostenibile attraverso l’adozione di varie strategie e approcci volti a ridurre il consumo energetico e le emissioni.

In questo contesto, i criteri ESG svolgono un ruolo cruciale, agevolando la valutazione delle imprese edili (e non solo) dal punto di vista ambientale e sociale. Attuare azioni concrete per migliorare le performance ESG può richiedere interventi e ristrutturazioni lungo l’intera filiera. Oltre alle imprese di costruzione, è imperativo prestare attenzione anche alla produzione e al trasporto di materiali e componenti, al settore impiantistico e a tutte le organizzazioni coinvolte nella fase di progettazione e nei servizi accessori alla costruzione, come la gestione dei rifiuti da cantiere.

Di conseguenza, l’adozione di materiali sostenibili e riciclabili, soluzioni per la produzione di energia rinnovabile e una gestione appropriata dei rifiuti, insieme all’implementazione di pratiche di architettura ecosostenibile, rappresentano solo alcuni esempi di come le aziende possano potenziare le loro performance ambientali.