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CapitaSpring: un nuovo paradigma di parco urbano verticale

27 Febbraio 2024

Nel cuore del distretto finanziario di Singapore, si sviluppa un edificio che ridefinisce il concetto di spazio urbano: un’oasi verde verticale che si ispira a celebri parchi come Central Park a New York e Hyde Park a Londra. Questa struttura, tuttavia, va oltre la mera funzione residenziale o lavorativa per trasformarsi in un vero e proprio ecosistema vivente, fondendo la biodiversità con l’intensa vita di una metropoli moderma. Con il suo design all’avanguardia, l’edificio introduce un’interpretazione innovativa del verde urbano, proponendo una versione multifunzionale che supera l’idea tradizionale di parco. La presenza di giardini sospesi, terrazze rigogliose e la cosiddetta Green Oasis, insieme a una fattoria urbana sul tetto, evidenziano l’intento di generare non solo un ambiente di lavoro o di vita ma un habitat completo, arricchendo la biodiversità urbana e migliorando la qualità della vita di chi lo frequenta.

Questo capolavoro architettonico, frutto della collaborazione tra CRA-Carlo Ratti Associati e BIG-Bjarke Ingels Group, si staglia per 280 metri nel cielo di Singapore, distribuiti su 51 piani. La sua nascita ha trasformato un’area precedentemente occupata da un parcheggio e un complesso di ristorazione in un grattacielo biofilico, migliorando non solo l’estetica della zona ma anche la qualità della vita urbana. L’edificio incarna un punto di riferimento per le future costruzioni multifunzionali, offrendo spazi lavorativi di alta qualità, aree per la ristorazione, zone pubbliche, e giardini, in un unico complesso architettonico.

L’approccio progettuale mira a creare ambienti che rispondano alle esigenze professionali contemporanee, orientate verso la flessibilità e la fusione tra gli spazi lavorativi e personali. L’architettura di questa struttura dialoga con la natura tropicale, permettendo un’interazione dinamica tra avanguardia tecnologica e tradizione, dove giardini e terrazze aprono scenari inaspettati nel panorama urbano.

La progettazione e realizzazione di CapitaSpring hanno dovuto tener conto delle rigorose regole urbanistiche di Singapore che impone la ricostruzione degli spazi verdi sottratti dal cemento, restituendoli all’interno degli edifici realizzati. . Questa politica, parte integrante del concetto di “City in a Garden” promosso dal governo di Singapore, sottolinea l’importanza di mantenere e incrementare la presenza della natura all’interno del tessuto urbano, nonostante lo sviluppo edilizio e la densificazione della città ed ha influenzato ogni aspetto dell’edificio, dalla sua impronta ecologica alla sua integrazione con l’ambiente circostante, dimostrando come l’innovazione architettonica possa coesistere con principi di sostenibilità e benessere collettivo.

Prima della realizzazione di CapitaSpring, l’area era occupata da un parcheggio pubblico e un complesso per la ristorazione, luoghi privi di particolari valori estetici o funzionali per la comunità. La trasformazione di questo spazio in un grattacielo biofilico non ha solo migliorato l’estetica della zona ma ha anche elevato la qualità della vita urbana, creando un ambiente che favorisce il benessere di chi vi lavora e vive. L’edificio si propone come un punto di riferimento per gli edifici multifunzionali del futuro, combinando uffici di alta qualità, aree di ristorazione, spazi pubblici e giardini, in un unico complesso architettonico.

All’interno, l’edificio offre una varietà di spazi funzionali che vanno dal rinomato Market Street Hawker Center, che ospita 56 bancarelle di cibo, fino a spazi residenziali dotati di

tutti i comfort moderni. Le aree dedicate agli uffici offrono viste panoramiche sulla città, sottolineando l’alta qualità dei servizi offerti.

Uno degli aspetti più affascinanti del grattacielo CapitaSpring è senza dubbio il suo “Green Oasis”, una promenade botanica a spirale che si estende su quattro livelli, dal 17° al 20° piano, creando un giardino verticale che ospita oltre 38.000 piante. Questo spazio non solo arricchisce la biodiversità ma offre anche una varietà di servizi, inclusi un anfiteatro, un angolo yoga e un caffè, promuovendo un ambiente dinamico di lavoro, vita e svago.

La sfida di inserire un edificio di tale ampiezza nel densissimo distretto finanziario di Singapore è stata superata con la trasformazione di spazi urbani esistenti in aree verdi fruibili, migliorando così la biodiversità e la vivibilità. In termini di sostenibilità, 

L’edificio è stato progettato per ottenere la certificazione Green Mark Platinum di Singapore, il più alto riconoscimento per gli edifici sostenibili nel paese, integrando tecnologie avanzate per la riduzione dei consumi energetici e la promozione del benessere ambientale.

L’edificio risponde anche alle esigenze di una forza lavoro moderna che richiede flessibilità e spazi adattabili, riflettendo le tendenze attuali nella pianificazione urbana e architettonica. Questa flessibilità si estende agli spazi residenziali e di svago, mostrando la capacità dell’edificio di adattarsi a future evoluzioni nel vivere e lavorare in città.

CapitaSpring non è solo un esempio di eccellenza architettonica, ma anche un modello di come gli edifici del futuro possano e debbano rispondere alle sfide della sostenibilità, dell’integrazione urbana e del benessere umano, arricchendo lo skyline di Singapore e ponendo nuovi standard per gli edifici multifunzionali del futuro, dimostrando come sia possibile conciliare spazio urbano moderno e rispetto per l’ambiente naturale.

Bibliografia

  • Donovan, E. (2020). Explaining sustainable architecture. IOP Conference Series: Earth and Environmental Science, 588, 032086. https://doi.org/10.1088/1755-1315/588/3/032086
  • Barbiero, G., & Berto, R. (2018). From biophilia to naturalist intelligence passing through perceived restorativeness and connection to nature. Annals of Research Review, 3(1), 555604.
  • Beatley, T. (2011). Biophilic cities: What are they? In Biophilic Cities (pp. 45-81). Washington, DC: Island Press.
  • Kellert, S. (2018). Nature by Design. New Haven, CT: Yale University Press.

Web

Autore Alberto Forte