27 Febbraio 2024
L’agricoltura urbana sta emergendo come una soluzione innovativa e sostenibile, in risposta ai problemi delle città moderne, ridefinendo il rapporto tra urbanizzazione e natura. Questo fenomeno, in rapida espansione globale, trasforma gli spazi urbani, contribuendo non solo alla produzione alimentare ma anche a obiettivi sociali, educativi e terapeutici, incarnando una moderna declinazione della multifunzionalità in agricoltura.
Evoluzione Storica e Concetto Moderno di Agricoltura Urbana
L’agricoltura urbana, affonda le sue radici in una lunga storia di interazione tra l’uomo e la natura; già dalle primissime civiltà, la necessità di coltivare il terreno per garantire sostentamento e sicurezza alimentare alle crescenti popolazioni urbane ha segnato la nascita delle città in luoghi fertili. Tuttavia, il processo di industrializzazione e l’espansione urbana hanno progressivamente relegato l’agricoltura ai margini delle città, portandola a essere considerata una pratica rurale extraurbana. Oggi stiamo assistendo a un’inversione di tendenza, con l’agricoltura che ritorna sempre si più nelle città: progetti innovativi di agricoltura urbana stanno trasformando tetti, balconi, parchi, terreni inutilizzati, magazzini e capannoni industriali in aree produttive. Questa rinascita non è solo legata alla produzione alimentare ma tocca anche aspetti fondamentali della vita urbana come la socialità, l’istruzione e il benessere, dimostrando che l’integrazione dell’agricoltura nelle città non è solo possibile, ma funzionale al futuro sostenibile delle nostre società.
Sviluppo Contemporaneo e Multifunzionalità
Nel contesto dell’agricoltura urbana, la multifunzionalità rappresenta un principio fondamentale, specialmente nei contesti europei, dove a partire dagli anni ’90 si è affermata come risposta alla crisi dell’agricoltura, con l’obiettivo di sostenere i redditi degli agricoltori e difendere la biodiversità dei paesaggi rurali. La Dichiarazione di Cork del 1996 ha enfatizzato l’importanza del sostegno pubblico allo sviluppo rurale in armonia con la gestione delle risorse naturali e la conservazione della biodiversità. Tale visione ha promosso una politica rurale radicata territorialmente, favorendo la diversificazione economica delle aziende agricole per soddisfare la domanda sociale in termini di tempo libero, turismo e cultura.Nell’ambito urbano e periurbano, l’agricoltura multifunzionale si manifesta attraverso la produzione di cibo e fibre e l’aggiunta di funzioni come il disegno del paesaggio, la protezione dell’ambiente e del territorio, la conservazione della biodiversità, la gestione sostenibile delle risorse e il contributo alla sopravvivenza delle aree rurali. Questa visione è stata ulteriormente riconosciuta con la riforma della Politica Agricola Comune (PAC) nell’Agenda 2000, mirando a garantire un’agricoltura sostenibile, competitiva e multifunzionale. Nazzaro1(2008) evidenzia il ruolo dell’agricoltura urbana nel creare un “circolo virtuoso”, alimentato dalle politiche pubbliche che favoriscono interazioni positive tra la produzione di beni comuni e la domanda da parte delle
1 Nazzaro C. (2008), Nuovi percorsi di creazione di valore per le aziende agricole delle aree interne del Mezzogiorno d’Italia, Franco Angeli, Milano
comunità, sottolineando l’importanza di una prossimità che apre a scenari creativi per lo sviluppo sociale ed economico in aree urbane marginali.2
In un contesto di crescente interesse per la sostenibilità urbana, l’agricoltura urbana trova applicazione attraverso progetti innovativi che mirano a trasformare spazi inutilizzati o degradati in aree produttive. Capannoni industriali dismessi, aree ex ferroviarie e spazi urbani sottoutilizzati vengono rigenerati per ospitare orti urbani, serre verticali e fattorie idroponiche, dimostrando come la scelta corretta delle aree da destinare e delle strutture da realizzare sia fondamentale per il successo di queste iniziative.
La trasformazione di capannoni industriali in centri di agricoltura urbana non solo permette il recupero di spazi altrimenti inutilizzati, ma può integrare risorse energetiche rinnovabili, come pannelli solari, pali eolici o sistemi di raccolta dell’acqua piovana, rendendo queste strutture sostenibili e autosufficienti. Un esempio emblematico è il Parco Agricolo Urbano a Bologna, dove aree precedentemente industriali sono state convertite in spazi agricoli gestiti da imprese private in collaborazione con l’amministrazione comunale. Questo progetto non solo ha promosso la riqualificazione urbana ma ha anche favorito l’educazione ambientale e la produzione di cibo locale, sottolineando l’importanza di un approccio integrato alla pianificazione urbana. 3
Non si può non sottolineare quanto le politiche pubbliche giochino un ruolo cruciale nel supportare lo sviluppo dell’agricoltura urbana. Incentivi mirati, come sgravi fiscali per i proprietari di terreni che li destinano all’agricoltura urbana o fondi dedicati alla ricerca e allo sviluppo di tecniche agricole sostenibili, possono stimolare l’interesse e l’investimento in queste pratiche. Inoltre, l’integrazione dell’agricoltura urbana nella pianificazione e nelle politiche di sviluppo sostenibile delle città ed di rigenerazione urbana sono fondamentali per garantirne l’efficacia e la sostenibilità a lungo termine. L’adozione di modelli di governance4 innovativi che facilitino una collaborazione effettiva tra tutti gli attori coinvolti – comunità locali, settore privato e istituzioni pubbliche – è essenziale per superare le sfide poste dalla pressione urbanistica e dalla necessità di spazi verdi produttivi. Questi modelli dovrebbero promuovere l’equità sociale, incentivare pratiche agricole urbane sostenibili e garantire un accesso equo alle risorse, contribuendo così a trasformare le città in ecosistemi resilienti e autosufficienti.
Considerazioni Finali
Attraverso la trasformazione di aree urbane dismesse e l’integrazione con tecnologie verdi, questa pratica non solo affronta le sfide legate alla sicurezza alimentare e alla sostenibilità ambientale, ma contribuisce al benessere sociale, alla coesione comunitaria e all’innovazione territoriale.
La chiave del successo dell’agricoltura urbana risiede nella sua capacità di adattarsi e integrarsi nel tessuto urbano, offrendo soluzioni concrete ai problemi di degrado ambientale, isolamento sociale e insicurezza alimentare. La rigenerazione di spazi inutilizzati in aree produttive non solo migliora la
2 Coppola (2012) riflette sulla necessità di politiche pubbliche integrate che sostengano l’agricoltura di prossimità, evidenziando come l’assenza di incentivi finanziari adeguati e di un ente gestore possano compromettere lo sviluppo e la gestione dell’agricoltura urbana, specialmente in contesti di pressione edilizia come il Parco agricolo periurbano di Ciaculli a Palermo
3 La Barcelona declaration on urban agriculture (Bdua, 2013) rilancia l’attenzione sul ruolo dell’agricoltura urbana, sottolineando il suo elevato valore di inclusione sociale, la capacità di creare lavoro, migliorare la qualità della vita, e le prestazioni ambientali delle città
4 Donadieu (2013) e Duvernoy et Al. (2005) enfatizzano la necessità di una governance che coinvolga cittadini, poteri pubblici e agricoltori per attivare processi virtuosi, sottolineando come i vincoli di protezione delle aree agricole urbane siano indispensabili ma non sufficienti senza un riconoscimento politico e culturale locale
qualità della vita urbana ma promuove anche un modello di sviluppo economico circolare e a basse emissioni di carbonio.
Tuttavia, per realizzare il pieno potenziale dell’agricoltura urbana, è necessario un impegno condiviso tra tutti i livelli della società. Le politiche pubbliche devono fornire un quadro normativo e di supporto che riconosca e valorizzi l’agricoltura urbana come un pilastro della pianificazione urbana sostenibile. Incentivi mirati, sostegno alla ricerca e allo sviluppo, e politiche che facilitino l’accesso e la gestione degli spazi urbani sono essenziali per stimolare l’innovazione e la partecipazione attiva della comunità.
L’agricoltura urbana, quindi, non è solo un ritorno alle radici agricole delle nostre città, ma un passo avanti verso il futuro. Rappresenta un’opportunità unica per riconnettere gli spazi urbani con i cicli naturali, promuovere stili di vita sostenibili e garantire che le città del domani siano luoghi di vita, lavoro e svago equilibrati e armoniosi.
L’agricoltura urbana non è solo una risposta ai bisogni immediati di cibo e spazi verdi, ma un elemento trasformativo che può ridefinire il concetto stesso di urbanizzazione. Integrando l’agricoltura nelle strategie di sviluppo urbano, le città possono diventare ecosistemi viventi, dove l’interazione tra uomo e natura contribuisce alla creazione di un ambiente urbano più giusto, resiliente e sostenibile per tutti.
Bibliografia
- Coppola A. (2012), Apocalypse Town. Cronache dalla fine della civiltà urbana, Laterza, Bari.
- Donadieu P. (2005), “Dall’utopia alla realtà delle campagne urbane”, Urbanistica, n. 128, pp. 15-20.
- Donadieu P. (2013), Campagne urbane. Una nuova proposta di paesaggio della città, Donzelli, Roma.
- Duvernoy I., Jarrige F., Moustier P., Serrano J. (2005), “Une agriculture multifonctionnelle dans le projet urbain: quelle reconnaissance, quelle gouvernance? ”, Le cahiers de la multifonctionnalité, n. 8, pp. 87-104.
- Nazzaro C. (2008), Nuovi percorsi di creazione di valore per le aziende agricole delle aree interne del Mezzogiorno d’Italia, Franco Angeli, Milano
Web
- FAO: https://www.fao.org/urban-agriculture/en/
- UN Habitat: https://unhabitat.org
- RUAF Foundation: https://www.ruaf.org/
- Città Resilienti: https://www.resilientcities.org/
Altri riferimenti:
- Urban Agriculture Magazine: https://ruaf.org/urban-agriculture-magazine/
- World Bank: https://www.worldbank.org/en/topic/urbandevelopment/overview
Documentari e film sull’agricoltura urbana:
- Urban Farming (2021)
- L’uomo che piantava gli alberi (2013)
Autore Alberto Forte