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Un possibile connubio tra architettura, sostenibilità e cultura per le cantine italiane

25 Giugno 2024

La cantina Rocca di Frassinello sorge nel cuore della Maremma Toscana e rappresenta una sintesi estremamente interessante di architettura sostenibile ed enologia, frutto dell’esperienza e della sensibilità di Renzo Piano. La struttura, parzialmente interrata, si fonde con il paesaggio collinare circostante e sfrutta la naturale inerzia termica del terreno per mantenere una temperatura costante all’interno dei locali, risultando ideale per l’affinamento del vino e riducendo al minimo sia la necessità di energia per controllare la temperatura delle vasche enologiche, che l’impatto visivo della struttura. I materiali naturali come la pietra, il cotto ed il legno, in combinazione con tecniche costruttive innovative, celebrano e valorizzano il territorio, creando un edificio che è insieme un tributo alla storia locale e un baluardo di sostenibilità e le infondono un’anima contemporanea. La barricaia sotterranea, scavata nella roccia a una profondità di 15 metri, si presenta come un anfiteatro ipogeo, dove le barriques riposano in condizioni ottimali grazie alla costanza di temperatura e umidità. Il tetto verde, un giardino pensile che ospita vegetazione autoctona, migliora l’isolamento termico dell’edificio e favorisce la biodiversità, trasformando la cantina in un esempio paradigmatico di bioarchitettura. Ma Rocca di Frassinello non è solo architettura. Il suo museo etrusco, ricco di reperti archeologici, narra una storia millenaria di vino e cultura, creando un legame profondo tra passato e presente e ci ricorda che il vino è molto più di una bevanda: è cultura, è storia, è identità. I materiali utilizzati, scelti con un profondo rispetto per il contesto ambientale e culturale e le tecniche costruttive tradizionali, reinterpretate in chiave moderna, garantiscono un’elevata efficienza energetica e un impatto ambientale minimo. L’esposizione museale di oggetti etruschi, soprattutto di vasi ed oggetti legati al mondo ed alla cultura vino, offrono uno sguardo su usi e costumi antichi, rivelando come la viticoltura moderna possa riannodare i fili con le civiltà che hanno valorizzato e custodito il paesaggio agrario prima di noi. La cantina diventa così un modello da seguire, dove l’architettura sostenibile, la storia e la cultura si intrecciano in un connubio equilibrato e durevole. Questo approccio sinergico non è un caso isolato alla cantina Rocca di Frassinello. In Sicilia, da ormai quasi un ventennio, una nuova generazione di cantine dimostra come estetica, funzionalità e rispetto per l’ambiente possano coesistere armoniosamente. Cantine come Planeta a Menfi e Noto, Firriato a Trapani, Donnafugata a Marsala e Randazzo e Cusumano a Partinico sono diventate protagoniste di un modello di sviluppo che estrae valore dagli elementi del paesaggio agrario ed enogastronomico siciliano. La cantina Planeta a Menfi, per esempio, realizzata con materiali locali come pietra calcarea e tufo, si integra perfettamente nel paesaggio costiero, mentre Firriato a Trapani ha restaurato con cura un antico baglio del XVIII secolo, preservando gli elementi architettonici originali. Donnafugata a Marsala ha ampliato la sua struttura con una nuova ala in acciaio e vetro, combinando tradizione e innovazione, mentre Cusumano a Partinico si distingue per l’approccio tecnologico e sostenibile alla produzione del vino.

Questi marchi rappresentativi dell’enologia siciliana, insieme ad altri imprenditori privati, storici e non del panorama vitivinicolo dell’isola, hanno ulteriormente approfondito il loro legame con il territorio, spingendosi fino alle pendici dell’Etna, dove Efesto forgiava i suoi capolavori nelle viscere della terra. Qui, tra colate laviche e terreni ricchi di minerali, hanno realizzato nuovi impianti produttivi ed enologici, dando vita a vini unici, figli di un terroir vulcanico estremo e affascinante, quasi a voler celebrare il connubio tra la potenza del fuoco e il nettare di Dioniso. Queste cantine, sebbene con identità distinte, non sono più solo luoghi di produzione, ma veri landmark che promuovono una produzione enologica ed un turismo responsabile. L’integrazione di materiali locali, paesaggio, tecnologie innovative e sostenibilità ambientale le rende esempi virtuosi di uno sviluppo alternativo, capace di valorizzare i territori rurali. Un ulteriore passo in avanti potrebbe essere costituito dall’integrazione di architettura, edifici storici e patrimonio archeologico, creando un’offerta turistica che attiri visitatori interessati non solo al vino, ma anche alla cultura, alla storia e alla natura. Tecnologie avanzate come la realtà aumentata o le visite poli sensoriali potrebbero arricchire l’esperienza dei visitatori, offrendo un viaggio immersivo nel tempo, nella cultura e nelle tecniche produttive del vino siciliano. Immaginate di passeggiare tra i vigneti, ammirando i resti di un antico insediamento greco, cartaginese, romano o elimo, dove forse un tempo si celebravano i riti in onore di Dioniso. Immaginate di degustare un vino pregiato in una sala affrescata in stile barocco, dove le ninfe danzano al ritmo dei tamburelli o immaginate di scoprire i segreti della produzione del vino attraverso un percorso multimediale che vi trasporti indietro nel tempo o vi proietti verso le tecniche che valorizzano l’unicità del connubio tra terroir, cultivar, microbiologia e tecniche enologiche. Questo è uno dei possibili futuri realizzabili per la valorizzazione dei territori rurali: un futuro in cui le cantine non siano solo luoghi di produzione, ma veri e propri poli culturali, dove l’architettura, l’archeologia e la tecnologia si fondano per creare un’esperienza indimenticabile, un viaggio nel tempo e nel mito, luoghi capaci di valorizzare e rigenerare i territori rurali, promuovendo al contempo l’immagine del vino siciliano nel mondo. Un tempo, la Sicilia era il granaio di Roma. Oggi, può diventare la culla di un nuovo Rinascimento che parta dal rispetto per la terra, dalla valorizzazione del patrimonio archeologico e dalla capacità di innovare, senza  dimenticare la storia passata e l’evoluzione culturale dei territori. Perché il vino, come l’architettura, è un ponte tra passato e presente, un legame indissolubile tra l’uomo e la natura e la Sicilia, con la sua storia millenaria ha tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento mondiale per l’enogastronomia e l’architettura eco compatibile.
Basta solo avere il coraggio di sognare.

Bibliografia

“Cantine d’autore: Viaggio nell’Italia del vino” (di Valentina Venturi), Ed. All around, 2017.

Sitografia 

Rocca di Frassinello: Il sito ufficiale della cantina offre informazioni dettagliate sull’architettura, la produzione vinicola, le visite guidate e il museo etrusco:
https://www.castellare.it/it/rocca-di-frassinello/

Toscana Wine Architecture: Questo sito offre una selezione di cantine in Toscana con un’architettura particolare, tra cui Rocca di Frassinello:
https://www.winearchitecture.it/

Sito ufficiale dell’omonima cantina siciliana. Offre una panoramica delle diverse tenute vinicole situate in varie regioni della Sicilia, con dettagli sui vini prodotti, la storia dell’azienda, le iniziative di sostenibilità e le esperienze enoturistiche disponibili:
https://planeta.it

Il sito presenta le cantine dell’azienda, situate nelle zone più vocate della Sicilia. Il sito descrive i vini, le pratiche agricole sostenibili, l’ospitalità offerta nelle tenute e la filosofia aziendale legata alla qualità e all’innovazione:
https://firriato.it

Portale ufficiale della storica cantina siciliana. Il sito fornisce informazioni dettagliate sui vini, le tenute, la storia dell’azienda, le pratiche di sostenibilità e le numerose esperienze di degustazione e visite guidate:
https://www.donnafugata.it

Il sito illustra la varietà dei vini prodotti, la storia dell’azienda, l’impegno per la sostenibilità e le pratiche enologiche innovative ed offre anche informazioni sulle visite in cantina e le esperienze enoturistiche disponibili:
https://www.cusumano.it

Autore Alberto Forte